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Dopo l’avvento della pandemia da coronavirus lo Smartworking in Italia è diventato realtà.
Questa modalità di lavoro molto diffusa da anni all’estero, ha avuto cittadinanza nel nostro paese soltanto per via delle necessità connesse alla pandemia e all’impossibilità di ritrovarsi nei luoghi di lavoro.
Come al solito, siamo in ritardo di anni nell’attuazione di meccanismi che, se introdotti nella giusta maniera, possono rivoluzionare in positivo la vita di milioni di lavoratori e portare il mondo del lavoro verso orizzonti futuri innovativi.
Il significato del termine smartworking
Ma che cos’è lo smartworking?
Nonostante in Italia sia la stampa che le istituzioni abbiano utilizzato la parola in maniera ripetuta e costante, non hanno assegnato all’espressione anglofona la giusta valenza.
Troppo spesso il termine smartworking è stato assimilato al telelavoro, ovvero al lavoro svolto da casa mediante dispositivi elettronici e digitali.
Lo smartworking però non è telelavoro, esso infatti consiste in un’attività lavorativa organizzata in maniera autonoma e funzionale dal lavoratore che sceglie tempi e orari di lavoro al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Differenza tra smartworking e telelavoro
La differenza tra smartworking e telelavoro è molto semplice quindi, se il telelavoro obbliga il lavoratore a compiere le stesse identiche attività e ore di lavoro in presenza con l’unica differenza della postazione (ovvero in casa), lo smartworking rivoluziona il concetto di lavoro e i tempi dello stesso.
Per sintetizzare, un mondo del lavoro moderno e innovativo ha bisogno di tanto smartworking e di poco telelavoro e, ancor prima, di capire le differenze tra questi due termini che non sono affatto uguali.
Quali dispositivi utilizzare per lo smartworking
Nell’organizzazione dello smartworking è fondamentale dotarsi di una postazione funzionale e accessibile che permetta al lavoratore di compiere le sue mansioni senza ostacoli e distrazioni.
Occorre pertanto scegliere un’ambiente della casa che non sia rumoroso o affollato e che si distacchi dagli altri ambienti, altrimenti la postazione per smartworking non sarà funzionale al vostro obiettivo.
Ma quali dispositivi scegliere per lo smartworking?
Non esiste una lista perfetta di accessori per il lavoro agile ma di sicuro l’elenco che segue ti sarà utile nell’organizzazione della postazione per lavorare da casa:
- un pc di ottima qualità;
- un supporto per pc;
- supporto per monitor;
- occhiali per la luce blu;
- una sedia da ufficio;
- un correttore posturale;
- un supporto per mouse;
- una ciabatta a più entrate;
- un tablet;
- una tv da collegare eventualmente al pc.
Lavorare da casa con lo smartworking potrebbe comportare, a volte, orari di lavoro prolungato anche oltre quello del posto di lavoro.
Ecco perché gli occhiali per la luce blu, il supporto per mouse e un correttore posturale sono degli accessori per smartworking molto importanti per prevenire infortuni e dolori ripetuti alle articolazioni.
E’ importante inoltre scegliere un monitor adeguato al computer che si ha a disposizione, se hai dei dubbi al riguardo puoi consultare la nostra guida su come scegliere il giusto monitor.
Come collegare il PC alla TV
Nel corso dell’attività di smartworking potrebbe risultare molto utile condividere lo schermo del pc al televisore, una soluzione funzionale che non tutti sono in grado di fare.
Esistono tante guide su come collegare il PC alla TV, molto dipende dalla modalità di connessione e dalla tipologia di dispositivi che sono coinvolti nel collegamento.
Potrai infatti collegare il PC alla TV mediante apposito cavo, soluzione che garantisce una maggiore stabilità della connessione: prima di comprare cavi sbagliati, controlla di quali porte video dispongano entrambi i dispositivi.
Ecco altre modalità per collegare il PC alla TV:
- wireless (senza fili), molto facile con le smart Tv con tecnologie integrate quali ChromeCast e MiraCast;
- streaming con DLNA, un protocollo che rende possibile fruire sulla TV dei contenuti multimediali del PC.