L’invasione russa dell’Ucraina sta avendo un impatto grande e potenzialmente duraturo sulle forniture globali di cibo ed energia.
Infatti, ha sconvolto i mercati e la geopolitica dell’energia, portando i prezzi del petrolio e del gas ai livelli più alti in quasi un decennio e costringendo molti paesi a riconsiderare le proprie forniture energetiche. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, la Russia è il più grande esportatore mondiale di petrolio verso i mercati globali e il suo gas naturale alimenta l’economia europea. Gli Stati Uniti, l’Unione Europea e altri Paesi hanno imposto sanzioni economiche alla Russia e hanno annunciato piani per svezzarsi dai combustibili fossili di quel paese. Ma anche se le bombe russe piovono sull’Ucraina, il suo petrolio e il suo gas continuano a fluire verso le nazioni occidentali che hanno condannato l’invasione.
L’UE ha importato circa il 40% del suo gas naturale, più di un quarto del suo petrolio e circa la metà del suo carbone dalla Russia nel 2019. E nonostante le audaci promesse di tagliare i legami con la Russia, le nazioni europee hanno finora optato per un’energia facile: la quantità di petrolio e gas russo che entra in Europa è effettivamente aumentata dall’inizio della guerra in Ucraina.
Ma quali sono le conseguenze sulle bollette degli italiani e in che modo si può far fronte agli inevitabili aumenti dei costi?
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Bollette: quali sono le conseguenze della guerra in Ucraina
Già dal 2021 gli italiani hanno iniziato a vedere i primi aumenti della luce e del gas, che, all’inizio del 2022 si sono trasformati in una stangata. Non sono poche, purtroppo, le famiglie e le imprese in difficoltà proprio a causa di questi rincari.
Il governo, per far fronte alla situazione e supportare famiglie e aziende, ha stanziato dei fondi per ridurre l’impatto. Ma anche a livello Europeo si sta riflettendo su alcune manovre per contenere l’impennata dei prezzi.
Interventi da parte dello Stato e dell’Unione Europea, però, non stanno migliorando ancora oggi le situazioni delle bollette che continuano a destare preoccupazioni.
Cresce l’importanza dei comparatori, che, grazie ai servizi di confronto delle tariffe luce, riescono ad individuare le migliori offerte del momento per risparmiare sulle utenze di casa. Ma è abbastanza per ridurre il disagio di famiglie e imprese?
Il piano della Commissione Europea mira a sostituire 101,5 miliardi di metri cubi di gas russo entro la fine dell’anno. L’aumento delle importazioni in Europa da altri paesi potrebbe rappresentare quasi il 60% di tale riduzione e un altro 33% proverrebbe dalla nuova generazione di energia rinnovabile e dalle misure di conservazione, suggerisce il piano.
Già dall’anno scorso il prezzo dell’energia è salito, e i prezzi mensili medi del mercato all’ingrosso hanno raggiunto +500% per il gas naturale e il +400% per l’energia elettrica. Ciò ha portato ad un incremento dei prezzi di vendita, causando gli aumenti che stiamo subendo e ha generato una vera e propria crisi che ARERA e governo stanno cercato di arginare.
Le previsioni sull’aumento dei costi di luce e gas
La guerra in Ucraina genera grande incertezza su tantissimi fronti, tra cui proprio quello dei costi di luce e del gas. Possiamo, tuttavia, provare a fare delle previsioni su quello che potrebbe essere il futuro dei consumi casalinghi e non dell’energia elettrica e del gas, e di ciò che si andrà a pagare.
Esperti e professionisti suppongono che l’aumento dei costi possa essere del +2% per il gas e del +20% per la luce. Dai primi di marzo, rispetto a febbraio, il prezzo del gas è già raddoppiato. Ma anche il valore della luce è molto più alto. Questo non permette di essere rassicuranti sulle spese che famiglie e imprese che dovranno affrontare, per quanto ancora non possano essere certe.
Tuttavia, la stangata che preoccupa gli esperti del settore potrebbe arrivare non tanto nel mese di aprile, ma nel terzo trimestre, raggiungendo anche picchi storici. Nonostante ciò, si può sperare nell’efficacia di ulteriori interventi da parte del governo.