L’app Spotify è oramai usata da milioni di persone per ascoltare musica in streaming, gratuitamente (o a pagamento per la versione Premium), sia sugli smartphone che sui tablet, ma anche su pc fissi e portatili. Questa app permette di ascoltare diverse selezioni di brani di varie etichette indipendenti e tante case discografiche; tutto in maniera gratuita andando contro (e diminuendo) il fenomeno della pirateria di canzoni in Mp3 o musica su internet. Basta ascoltare un piccolo spot pubblicitario di tanto in tanto, prima dell’ascolto del brano desiderato.
Ovviamente essendo una app e ascoltando musica in streaming, vi dev’essere un consumo del traffico dati, che se non coperto da WiFi, può essere eccessivo, rischiando di consumare i i GB previsti dal proprio piano tariffario e ritrovarsi a pagare bollette alquanto salate. Bisogna quindi capire il reale consumo del traffico dati che l’app Spotify usa. Il consumo è maggiore a seconda della qualità audio scelta, per questo è giusto capire che maggiore è la qualità audio scelta dalla persona e maggiore sarà il consumo del traffico dati. Nello specifico si può dire che:
- La qualità 969 kbps ha un consumo del traffico dati al minuto di 0,72 MB.
- La qualità 160 kbps ha un consumo del traffico dati al minuto di 1,2 MB.
- La qualità 320 kbps ha un consumo del traffico dati al minuto di 2,4 MB.
Detto così sembrano solo una serie di numeri, ma tradotto in GB (giusto per fare i conti esatti e non temere di sforare il traffico dati) si può calcolare che:
- Un’ora di ascolto musicale in streaming a 96 kbps è pari a 43 MB, che in un mese sono 1,34 GB.
- Un’ora di ascolto musicale in streaming a 160 kbps è pari a 75 MB, che in un mese sono 2,23 GB.
- Un’ora di ascolto musicale in streaming a 320 kpbs è pari a 144 MB, che in un mese sono 4,46 GB.
A questo punto, tutto dipende dal proprio piano tariffario, se si dispone di 1 GB al giorno, si può ascoltare tranquillamente tutta la musica che si vuole, con la migliore qualità audio, anche se non si è coperti dalla WiFi. Il discorso cambia se si hanno a disposizione 1 o 2 GB al mese. Nel primo caso bisogna stare molto attenti all’utilizzo dell’app e si sconsiglia di ascoltare musica se non coperti dalla connessione WiFi; mentre nel secondo caso, bisogna solo essere oculati nel non sforare (stando ovviamente attenti all’utilizzo anche delle altre app).
Vi sono certamente dei consigli per ottemperare ai pochi GB mensili, uno tra tutti è quello di 10, questa permette di scaricare i brani preferiti e di riprodurli anche quando ci si trova in modalità offline, oppure modificare la qualità audio a seconda se si è coperti dalla connessione Wifi o si sta consumando il proprio traffico dati (così da poter ascoltare tutta la musica che si vuole quando si è in mobilità.